La limitata presenza di fragole spagnole sui bancali dei supermercati italiani è dovuta prevalentemente sia alle ridotte superfici messe a dimora per il 2021 sia alle condizioni climatiche verificatesi nelle scorse settimane nella Penisola Iberica, il che ha determinato forti conseguenze sulla tenuta dei frutti. Questa assenza è stata compensata, oltre che dalle produzioni della Basilicata, anche da quelle campane, in particolar modo da coltivazioni della Piana del Sele e del casertano.
Già dall’inizio della campagna fragolicola, le grandi catene hanno cominciato a sostituire le produzioni spagnole con quelle campane, richiedendo ulteriori quantitativi con il passare delle settimane. Un fenomeno accaduto grazie al maggior interesse degli agricoltori campani nei confronti di alcune varietà della Nova Siri Genetics, come Melissa, Marimbella e Gioelita. Cultivar, queste, che garantiscono precocità e ottimi volumi già da inizio annata, oltre che shelf-life e un prolungamento del calendario commerciale.
Abbiamo intervistato due fragolicoltori, operanti in due diversi areali della Campania, soddisfatti del trend che ancora oggi riescono a registrare. “Stiamo vivendo un anno del tutto positivo, proprio perché la Spagna è meno presente. Una campagna ottimale non solo per qualità e quantità dei frutti, ma anche dal punto di vista delle quotazioni”, così spiega Francesco Truono dalla provincia di Salerno, titolare dell’omonima azienda agricola. “Ho in coltivazione 22 ettari, suddivisi tra Marimbella e Melissa, varietà che mi hanno permesso di avere ottimi riscontri sulla quantità già da metà di gennaio, cosa che, con le altre cultivar, riuscivo a ottenere non prima di fine febbraio”.
“Al momento raccolgo 10-12 pedane al giorno: volumi che vengono conferiti a una cooperativa della Campania e poi destinati alla Grande Distribuzione Organizzata. Sono felice di aver scelto Nova Siri Genetics, poiché grazie alle loro selezioni riesco a garantire qualità e quantità per oltre cinque mesi l’anno: presupposti, questi, necessari alla stipula dei contratti”.
Dal canto suo, Giovanni Pezone, presidente della Cooperativa San Pietro di Parete (Caserta), ci spiega: “Sono 40 anni che faccio questo lavoro, ma mai ricordo una campagna così vivace come quella che stiamo vivendo adesso. Forniamo fragole alla Gdo da inizio febbraio, una cosa mai successa prima, proprio perché le grandi insegne preferivano le produzioni estere, sia per i prezzi più bassi sia per le maggiori quantità importate. Ora, invece, ci ritroviamo con le catene che ci inseguono per chiederci merce, pagandoci addirittura più dei mercati. Negli anni, di varietà di fragole ne abbiamo provate tante, ma i risultati che stiamo registrando con Melissa e Marimbella sono insuperabili”.
Fonte: FreshPlaza