Suriano (Nova Siri Genetics): «Le regioni meridionali investono sulle varietà precoci»
Arrivare per primi sul mercato o rimanerci più a lungo degli altri può fare davvero la differenza per gli operatori della fragolicoltura. Ed è a queste esigenze che sta rispondendo il mondo della ricerca varietale, offrendo proposte in grado di modificare il calendario produttivo. Tra i protagonisti di questo incessante lavoro c’è sicuramente Nova Siri Genetics, che negli ultimi giorni ha fatto il punto del settore al workshop “La fragola: l’innovazione varietale sostenibile come fattore di sviluppo della produzione e del consumo” (clicca qui per approfondire) e all’open day dei suoi stabilimenti, in cui il pubblico ha potuto visitare laboratorio, serra di accrescimento e campi sperimentali. Con Carmela Suriano, direttore Emea di Nsg, abbiamo individuato i fattori di crescita della fragolicoltura.
“Aver anticipato la produzione, ha permesso ai produttori italiani di fornire la Gdo già dai mesi invernali: una precocizzazione della coltivazione che è stata accolta con molto piacere dai distributori – spiega Suriano a IFN -. Un passaggio che evidenzia ancora una volta l’importanza dell’innovazione varietale ma anche le capacità dei produttori che hanno saputo innovare e implementare tecniche colturali innovative”.
La campagna attuale
Arrivati ormai a metà campagna fragolicola, il giudizio che arriva da Suriano sull’andamento della fragola nel bacino del Mediterraneo è abbastanza positivo: “Relativamente a chi ha utilizzato le nostre varietà, possiamo dire che in questi mesi sono stati premiati dal mercato perché le quotazioni sono state quasi sempre sostenute. In generale siamo soddisfatti dei risultati economici e produttivi ottenuti dai coltivatori che utilizzano le varietà di NSG nel bacino del Mediterraneo”.
La fragolicoltura del futuro
Il settore è in una fase di profondi cambiamenti e l’offerta varietale deve adeguarsi alle esigenze della produzione e del mercato. “Ormai molte varietà utilizzate dai produttori non hanno più le performance produttive che consentono loro di essere concorrenziali sul mercato – specifica il direttore Emea di NSG -. Quindi è fondamentale l’individuazione di genotipi in grado di far fronte agli sbalzi climatici sempre più ricorrenti”.
Grecia e Marocco, due player interessanti
Grecia e Marocco sono due player importanti per la fragolicoltura del bacino del Mediterraneo. Sulla Grecia, Suriano specifica: “Questo Paese sta crescendo in termini di superfici e le varietà di NSG sono già presenti, con un incremento previsto per i prossimi anni della presenza delle nostre cultivar”.
E continua: “Anche dal Marocco arrivano spunti interessanti in termini di programmazione della produzione e livello di specializzazione del settore”.
Gli spunti che arrivano da Grecia e Marocco portano ad una doverosa riflessione per il nostro Paese. “Nonostante con il ritorno alle varietà precoci stiamo recuperando quote di mercato che avevamo perso, il fatto grave è che siamo importatori di fragole: significa che abbiamo un potenziale inespresso, mentre con l’export potremmo avere grandi possibilità” dice Suriano.
E aggiunge: “Se per anni si è puntato solo sulla quantità, ora è giunto il momento di ragionare anche su qualità e sostenibilità: si tratta di un processo che avverrà diversamente nei vari Paesi ma fa parte della struttura stessa della fragolicoltura. Inoltre, la fragolicoltura del bacino del Mediterraneo deve essere considerata un’area di produzione unica per fornire il mercato globale per molti mesi l’anno”.
E conclude: “Il confronto e lo studio dei trend produttivi e di mercato sono necessari per far sì che la ricerca, non solo risponda alle esigenze attuali del settore, ma comprenda e preveda anche gli scenari futuri e anticipi le soluzioni. È fondamentale analizzare e interpretare il cambiamento per garantire ai produttori di vincere le sfide presenti sul mercato. Come NSG abbiamo l’intenzione di proseguire il percorso avviato per le nuove varietà e di intensificarlo. Nel frattempo i segnali che giungono dai mercati sono molto incoraggianti, le superfici coltivate a fragola registrano trend in costante salita”.
Fonte: ItaliaFruit.net